Sannai

Il liquore

Nonostante esistono poche fonti scritte, a fronte di una forte tradizione orale, è risaputo che in epoca romana andassero di moda i vini aromatizzati al mirto con aggiunta di miele (come scrivono Catone e Columella), mentre in epoca spagnola e sabauda le tasse e i dazi, limitando il commercio di liquori e distillati, alimentarono la distillazione clandestina.

Le prime citazioni specifiche con riferimenti alle tradizioni locali risalgono alla prima metà dell’Ottocento (Moris, vinum myrtites; Casalis, alambicchi galluresi e vario confezionar di spiriti) quando le bacche mature, apprezzate per la loro dolcezza, venivano di solito consumate come digestivo a fine pasto oppure usate per produrre infusi a base di alcol puro o acquavite. Ogni famiglia aveva la sua ricetta che custodiva gelosamente e tramandava alle generazioni future. Ma è solo a metà degli anni Settanta che si segnalano le prime notizie della produzione di liquore di mirto a livello commerciale. Nel 1994 nasce l’Associazione Produttori Liquore di Mirto di Sardegna Tradizionale a tutela del prodotto e del consumatore che si pone l’obiettivo di disciplinare la produzione, regolamentare la filiera produttiva, garantire la genuinità̀ e rispettare la tradizione.

Attualmente il Liquore di Mirto, che presenta una dose di antiossidanti tra le più̀ elevate negli alimenti della Dieta Mediterranea, è conosciuto come un prodotto puramente commerciale che nulla ha in comune con quello artigianale che viene prodotto in casa per uso personale o da qualche “coraggiosa” piccola azienda come Sannai. Esistono 3 tipologie di Liquore di Mirto:

  1. Mirto rosso da bacche pigmentate
  2. Mirto bianco da bacche bianche o rosa
  3. Mirto verde da foglie e germogli